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Attivare lo SPID, fare un pagamento online, usare le funzioni dello smartphone sono un problema?

E’ colpa del divario digitale. Scopriamo la  “Repubblica Digitale” e capiamo il rapporto tra competenze digitali e persone anziane.
Attivare lo SPID, fare un pagamento online, usare le funzioni dello smartphone é spesso un problema per le persone anziane.

Com’è il rapporto tra competenze digitali e persone anziane? Attivare lo SPID, fare un pagamento online, usare le funzioni dello smartphone è spesso un problema per le persone anziane.

Infatti, spesso questi servizi, nati con l’obiettivo di semplificare la vita, mettono in crisi le persone anziane.    E così, di fronte alle difficoltà incontrate nell’uso tecnologia ci si colpevolizza, si prova un senso di frustrazione e anche di rabbia scaturito da non saper fare.

Per migliorare questa situazione interviene l’iniziativa “Repubblica Digitale” promossa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Questo progetto ha proprio l’obiettivo di ridurre il divario digitale, perché la carenza di competenze digitali costituisce un ostacolo allo sviluppo del Paese. Inoltre, la carenza di competenze digitali nelle persone anziane le priva della possibilità di esercitare i diritti di cittadinanza. 

Tra i progetti di “Repubblica Digitale” c’è la costituzione dei “Punti Digitale Facile”, luoghi diffusi nel territorio nazionale per supportare i cittadini nell’acquisizione di competenze digitali di base.

 Ad oggi sono 2.850 Punti Digitale Facile già attivi su tutto il territorio nazionale, in sedi regionali, comunali, centri per l’impiego, presìdi sanitari ed enti del terzo settore. I Punti Digitale Facile, con i loro facilitatori digitali, offrono assistenza e formazione per aiutare le persone ad accedere e a utilizzare i servizi online e i dispositivi digitali.  I principali ambiti sui quali le persone chiedono supporto riguardano l’occupazione, i servizi previdenziali e assistenziali, l’accesso ai servizi sanitari e al Fascicolo Sanitario Elettronico.

Per conoscere dove si trovano i “Punti facilehttps://repubblicadigitale.gov.it/portale/.

 

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L’estate e le persone anziane: indicazioni e consigli per trascorrerla in sicurezza

visita guidata

L’estate, per molti, è sinonimo di benessere, relax, riposo e divertimento.

Per le persone anziane, tuttavia, può rappresentare un periodo dell’anno particolarmente difficile sia per la difficoltà ad organizzare una propria vacanza, sia per la solitudine che può derivare dalla partenza dei propri cari. Le temperature sempre più calde registrate nelle nostre città a causa del cambiamento del clima, devono suggerire l’adozione di comportamenti di buonsenso.

IL PIANO FARMACOLOGICO

In particolare, con l’aiuto del medico di medicina generale, va monitorato il piano farmacologico per calibrare il dosaggio dei farmaci assunti. Per esempio, se ci si reca in vacanza in montagna, sarà opportuno rivedere il piano terapeutico per adeguarlo alle mutate condizioni ambientali.

LA DIETA

Anche la dieta è importante per non correre il rischio di disidratarsi. È noto, infatti, che le persone anziane hanno un ridotto senso della sete. È importante, quindi, bere e consumare alimenti ricchi d’acqua, come frutta e verdura per mantenersi idratati.

IL MOVIMENTO

Il movimento non deve mancare: non siamo nati per vivere in poltrona! Uscire, soprattutto nelle ore più fresche, magari con l’ausilio di un bastone o di un deambulatore, se necessario, può essere la giusta soluzione. Importante è muoversi.

I CONTATTI SOCIALI

Infine, è importante continuare ad alimentare i contatti sociali, partecipare ad eventi, ad attività di gruppo che adesso è anche possibile trovare in vacanza: scopri Clinzia, vacanze per anziani autosufficienti: https://www.clinzia.it/




 

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Un Mondo Age-Friendly: costruire una società inclusiva per tutte le età

Ma cosa significa davvero creare un mondo “age-friendly” e perché è così importante?

Un mondo age-friendly è una società che permette alle persone di tutte le età, ma in particolare agli anziani, di vivere in modo sicuro, autonomo e soddisfacente. Si tratta di un ambiente che incoraggia l’inclusione, la partecipazione e l’accessibilità, dove le persone anziane non sono discriminate a causa dell’età, ma piuttosto valorizzate per la loro esperienza, capacità e per il contributo che possono dare alla comunità.

Un mondo age-friendly comporta anche la creazione di spazi, infrastrutture e servizi che favoriscano il benessere di tutte le persone, rendendo la vita più facile e gratificante per ognuno, indipendentemente dall’età.

I Pilastri di un Mondo Age-Friendly

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un mondo age-friendly si costruisce su dieci pilastri fondamentali, che vanno dall’accessibilità fisica e sociale alla partecipazione attiva nella vita comunitaria. Ecco alcuni degli aspetti chiave:

 *Spazi pubblici sicuri e accessibili*: Le città devono essere progettate in modo che tutti possano muoversi liberamente e in sicurezza, con marciapiedi, parcheggi e trasporti pubblici che soddisfano le esigenze di persone con mobilità ridotta.

 *Cure sanitarie accessibili*: L’accesso a servizi sanitari di qualità è fondamentale per mantenere una buona salute, specialmente per gli anziani. Ciò include la disponibilità di trattamenti medici, ma anche servizi di assistenza domiciliare e supporto psicologico.

*Sostegno economico e occupazionale*: Le persone anziane dovrebbero avere opportunità di lavorare o di essere coinvolte in attività che le arricchiscano economicamente e socialmente, senza essere limitate da pregiudizi legati all’età.

*Integrazione sociale*: Un mondo age-friendly promuove la connessione sociale e combatte l’isolamento degli anziani, offrendo opportunità di partecipazione alla vita culturale, ricreativa e civica.

*Educazione continua e formazione*: Le opportunità di apprendimento e formazione non dovrebbero mai terminare con l’avanzare dell’età. Un mondo age-friendly offre programmi di educazione continua per permettere alle persone di sviluppare nuove competenze e rimanere mentalmente attivi.

*Supporto alla famiglia*: Le famiglie sono spesso i principali caregiver degli anziani. Sostenere i caregiver attraverso politiche di supporto e risorse adeguate è essenziale per garantire un’assistenza dignitosa e di qualità.

Benefici di un Mondo Age-Friendly

Adottare un approccio age-friendly non solo migliora la vita degli anziani, ma ne beneficia anche l’intera società. Ecco alcuni dei principali vantaggi:

*Maggiore partecipazione sociale e comunitaria*: Quando le persone anziane si sentono incluse e supportate, sono più propense a partecipare attivamente alla vita sociale e culturale, arricchendo la comunità con la loro esperienza e saggezza.

*Vita più lunga e sana*: Un ambiente che promuove il benessere fisico e mentale contribuisce a migliorare la salute e la qualità della vita degli anziani, riducendo la prevalenza di malattie croniche, depressione – solitudine.

*Sostenibilità economica*: Un mondo age-friendly crea opportunità economiche anche per gli anziani, permettendo loro di continuare a contribuire attivamente all’economia e riducendo i costi sociali legati all’assistenza sanitaria e all’isolamento.

*Rafforzamento dei legami intergenerazionali*: Promuovere un dialogo tra giovani e anziani favorisce l’integrazione delle diverse generazioni, creando una società più coesa e solidale.

Come Promuovere un Mondo Age-Friendly?

La creazione di un mondo age-friendly richiede l’impegno di governi, istituzioni, aziende e cittadini. Ecco alcune azioni che possono fare la differenza:

1. *Politiche pubbliche inclusive*: I governi devono adottare politiche che sostengano l’inclusione sociale e l’accesso a servizi essenziali per le persone anziane. Ciò include leggi sul lavoro, l’accessibilità dei trasporti pubblici e il miglioramento delle infrastrutture urbane.

2. *Sostenere le iniziative locali*: Le comunità possono giocare un ruolo cruciale nell’inclusione degli anziani, creando spazi sociali sicuri, favorendo la mobilità e la partecipazione, e mettendo in atto programmi di supporto alla salute e al benessere.

3. *Sensibilizzazione e formazione*: Educare la popolazione, in particolare le generazioni più giovani, sull’importanza di un approccio age-friendly e sull’eliminazione degli stereotipi legati all’età è essenziale per creare una cultura di rispetto e inclusività.

4. *Collaborazione tra generazioni*: Incentivare iniziative che coinvolgano persone di diverse età, come programmi di mentoring, attività intergenerazionali e progetti di volontariato, può arricchire la comunità e favorire il dialogo tra le diverse generazioni.

Conclusioni

Creare un mondo age-friendly non è solo una questione di migliorare la vita degli anziani, ma di costruire una società più equa e inclusiva per tutti. In un mondo che sta invecchiando rapidamente, è fondamentale che ogni individuo, indipendentemente dall’età, possa vivere una vita piena, soddisfacente e partecipativa. Investire in un mondo age-friendly non solo migliora la qualità della vita degli anziani, ma arricchisce tutta la comunità, creando una società in cui ogni persona, giovane o anziana, ha la possibilità di prosperare.

 
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L’ageismo: un fenomeno da contrastare

L’Ageismo: Un fenomeno sociale da contrastare

L’ageismo, termine che indica la discriminazione basata sull’età, è un fenomeno sempre più diffuso nelle società moderne. Seppure possa colpire sia le persone giovani che quelle anziane, è spesso associato a pregiudizi nei confronti degli anziani, con un impatto negativo sulla qualità della vita, sull’autostima e sulle opportunità di queste persone. Tuttavia, l’ageismo non è solo una questione di età avanzata; anche i giovani possono essere vittime di stereotipi legati alla loro età, come la percezione di essere inesperti o poco affidabili.

La radice dell’ageismo

Il concetto di ageismo nasce negli anni ’60 grazie al gerontologo Robert Butler, che lo definì come l’insieme di atteggiamenti e pratiche discriminatorie verso gli anziani. Butler sottolineò che la società tende a marginalizzare gli anziani, associandoli a idee di inutilità, obsolescenza e inabilità. Tali pregiudizi sono spesso radicati nella paura della vecchiaia e della morte, che alimentano la paura e l’esclusione delle persone anziane.

Tuttavia, negli ultimi decenni, l’ageismo ha assunto una forma più sfumata, diventando una discriminazione più subdola e invisibile. La pubblicità, i media e l’intrattenimento continuano a glorificare la giovinezza e la bellezza fisica, rafforzando l’idea che solo i giovani siano vitali e produttivi.

 L’ageismo nel mondo del lavoro

Uno degli ambiti in cui l’ageismo è più evidente è sicuramente il mondo del lavoro. Gli anziani vengono spesso visti come poco adattabili alle nuove tecnologie, privi di energia o motivazione e quindi meno idonei per posizioni di responsabilità o innovazione. Di fronte a queste percezioni, molte persone anziane si trovano escluse dal mercato del lavoro o costrette ad accettare posizioni inferiori alle loro capacità.

Al contrario, anche i giovani possono subire forme di ageismo che li relegano a lavori poco qualificati o a incarichi di minore responsabilità, proprio a causa della convinzione che la loro esperienza sia insufficiente o che non possiedano il “bagaglio” necessario per un ruolo di maggiore rilievo.

Conseguenze sociali ed emotive

Le conseguenze dell’ageismo non sono solo legate all’ambito lavorativo, ma hanno un forte impatto anche sulla salute mentale e fisica delle persone. Chi subisce discriminazione legata all’età può sviluppare una bassa autostima, un senso di isolamento e una maggiore incidenza di stress, ansia e depressione. Per gli anziani, il rifiuto sociale può significare anche un declino nella qualità della vita, in quanto sono meno invogliati a partecipare a attività sociali o a cercare supporto per le proprie necessità.

Anche i giovani, vittime di stereotipi che li etichettano come incapaci o troppo impulsivi, possono sviluppare un senso di frustrazione e disillusione, riducendo la loro motivazione a progredire nel lavoro o nella vita sociale.

Come Combattere l’Ageismo

Affrontare l’ageismo è una sfida collettiva che richiede l’impegno tutti, individui, istituzioni e aziende. Alcune delle azioni più efficaci includono:

1. *Educazione e sensibilizzazione*: È fondamentale educare la società sugli effetti negativi dell’ageismo e promuovere la consapevolezza dei pregiudizi legati all’età. Le campagne di sensibilizzazione possono contribuire a ridurre gli stereotipi e a promuovere una visione più inclusiva e rispettosa di tutte le età.

2. *Promuovere la diversità generazionale nel lavoro*: Le aziende possono adottare politiche di inclusione che valorizzino l’esperienza e le competenze di persone di diverse età, creando ambienti di lavoro intergenerazionali dove la collaborazione tra giovani e anziani diventa un punto di forza.

3. *Riconoscere e affrontare i pregiudizi nei media*: I media svolgono un ruolo cruciale nella formazione delle opinioni sociali. La rappresentazione di persone anziane come attive, indipendenti e competenti, così come quella dei giovani come esperti e maturi, può contribuire a ridurre gli stereotipi legati all’età.

4. *Politiche sociali più inclusive*: A livello politico, è necessario promuovere leggi e politiche che favoriscano l’inclusione sociale e lavorativa delle persone di tutte le età, garantendo pari opportunità e riducendo le disuguaglianze.

5. “Socialità e benessere” Promuovere, in ambito sociale e turistico, azioni che favoriscono e facilitano la socialità e il benessere delle persone anziane. Organizzare localmente laboratori creativi per la terza età, tornei di carte, passeggiate guidate ed escursioni per anziani, vacanze sostenibili per la terza età, turismo esperienziale per anziani, vacanze attive per over 60 e viaggi culturali per anziani. https://www.clinzia.it/

Conclusioni

L’ageismo rappresenta una sfida significativa per la società moderna, ma è anche un’opportunità per riflettere su come possiamo costruire un mondo più equo e rispettoso per tutti, indipendentemente dall’età. Contrastarlo non solo migliora la qualità della vita di anziani e giovani, ma aiuta a costruire una società più inclusiva, che riconosce e valorizza ogni individuo per le proprie capacità, esperienze e potenzialità.

 

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ANZIANI E SOCIALITÀ: IMPORTANZA DELLE RELAZIONI SOCIALI E RISCHI DELL’ISOLAMENTO SOCIALE

Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza per la persona anziana di mantenere e coltivare relazioni sociali.  È dimostrato che la mancanza di socialità negli anziani può comportare rischi per la salute, sia mentale che fisica. 

Quali sono i principali rischi associati all’isolamento sociale tra le persone anziane?

1. *Depressione e ansia*: l’isolamento aumenta il rischio di depressione e ansia. La mancanza di interazioni sociali limita le opportunità di esprimere emozioni e di trovare sostegno, accentuando nell’anziano sentimenti di solitudine e tristezza.

2. *Declino cognitivo*: l’assenza di stimoli sociali può accelerare il deterioramento cognitivo, portando a una maggiore probabilità di sviluppare malattie come la demenza o il morbo di Alzheimer. Le conversazioni e le attività sociali aiutano a mantenere la mente attiva e stimolata.

3. *Riduzione della qualità del sonno*: la solitudine è spesso collegata a problemi di sonno, come l’insonnia, che possono influire negativamente sull’umore e sulla salute fisica generale della persona anziana.

4. *Aumento del rischio di malattie cardiovascolari*: la solitudine è associata, nell’anziano, a livelli elevati di stress e pressione sanguigna, fattori di rischio per le malattie cardiache. Studi dimostrano che la mancanza di connessioni sociali può contribuire ad aumentare l’infiammazione, peggiorando la salute del cuore.

5. *Compromissione del sistema immunitario*: la solitudine cronica può indebolire il sistema immunitario, rendendo gli anziani più suscettibili a infezioni e malattie. Il supporto sociale è infatti essenziale per mantenere una buona risposta immunitaria.

6. *Ridotta mobilità e attività fisica*: la solitudine può ridurre la motivazione a muoversi e mantenersi attivi. Senza qualcuno con cui condividere passeggiate o altre attività fisiche, è più facile che un anziano resti inattivo, aumentando il rischio di declino fisico e cadute.

7. *Aumento del rischio di abuso di sostanze*: alcuni anziani che vivono da soli o si sentono isolati possono fare un uso eccessivo di alcol o farmaci per combattere l’ansia e la depressione, sviluppando abitudini dannose per la loro salute.

Conclusioni

Favorire la socialità negli anziani è dunque fondamentale per aiutarli a mantenere una vita sana, riducendo i rischi di isolamento e contribuendo al loro benessere generale. Quando, ad esempio con il pensionamento, vengono meno i rapporti quotidiani con le persone legate al mondo del lavoro, siano colleghi, clienti o altro, quando le relazioni amicali diminuiscono, è necessario trovare la forza e la voglia di esplorare situazioni che consentano di costruire una nuova rete di conoscenze.

Una risposta efficace sono le vacanze organizzate per anziani autosufficienti che offrono l’occasione di sperimentare, per esempio, laboratori creativi per la terza età, passeggiate guidate per anziani, tornei di carte per anziani in vacanza.

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La vacanza come risposta ai bisogni immateriali degli anziani

Alla base della distinzione tra le due visioni, ”anziani sereni” o “vecchi perdenti” si situa l’accettazione o meno della terza età come una nuova esperienza, come una fase della vita diversa delle precedenti.

Entrare in questo spirito di accettazione verso la terza età, “riducendone e un poco anche accettandone gli svantaggi, ed imparando a sfruttarne i vantaggi con filosofia e spirito di curiosità” (Levi, 1998), consente di vivere meglio questa nuova epoca della vita.

Potendo finalmente disporre liberamente del proprio tempo, non più vincolato agli impegni familiari e lavorativi, le vacanze attive per over 60 diventano quindi un’importante opportunità per “sfruttarne i vantaggi”.

Le vacanze benessere per la terza età, lo confermano le ricerche, agiscono come un antidepressivo naturale per le persone anziane.

Il concetto di “vacanza” si è evoluto e, nel caso di persone anziane autosufficienti, si arricchisce di significati legati non solo ai luoghi da visitare, ma costituisce occasione per fare nuovi incontri, per socializzare, per approfondimenti culturali, per stimolare la creatività e fare esperienze da ripetere una volta tornati a casa.

Le vacanze organizzate per anziani autosufficienti devono avere caratteristiche ben precise quali:

  1. pacchetti vacanze per anziani all inclusive
  2. organizzazione curata e dettagliata
  3. puntuale e precisa descrizione dell’offerta 
  4. attività  varie  e calibrate in risposta a bisogni differenti
  5. presenza costante del personale dell’organizzazione per far fronte a necessità e richieste 
  6. strutture ricettive accessibili e adatte ad accogliere gruppi
  7. scelta di località idonee per altitudine, temperatura e fruibilità

L’offerta di viaggi di gruppo per persone senior, organizzate nell’ottica dell’invecchiamento attivo, devono rispondere al bisogno di:

  1. arricchimento culturale (approfondimenti sulla cultura e le tradizioni del luogo, visite guidate, mostre, spettacoli, festival, rassegne, concerti…) 
  2. movimento (attività all’aria aperta, escursioni, passeggiate, ginnastica dolce, risveglio muscolare, ballo…)
  3. socializzazione (creazione del gruppo, occasioni di scambio, laboratori cooperativi, tornei a squadre, feste…)
  4. sicurezza (organizzazione puntuale degli spostamenti e delle attività, affidabilità del personale di riferimento) 
  5. divertimento (clima piacevole, rilassato, mediazione degli operatori in caso di conflitti).

Questi i consigli per scegliere consapevolmente le vacanze per anziani con servizi personalizzati